Sembrano dune immaginate da kafka – La lunga strada di sabbia

Pierpaolo Pasolini

Il primo a portare questo luogo così suggestivo all’attenzione nazionale fu Pier Paolo Pasolini. Erano gli anni ’50 e il poeta viaggiava a bordo della sua Fiat 1100 lungo la Statale 106 Ionica quando, all’altezza di Cutro (KR), si imbatté in un paesaggio lunare: i Calanchi del Marchesato.

Una distesa di dune argillose dai toni cangianti, che nel reportage La lunga strada di sabbia definì come “immaginate da Kafka”, scegliendo di girare tra quei calanchi plasmati dalla natura molte scene del film Il Vangelo secondo Matteo.

Da allora, le “dune gialle” di Cutro e dintorni sono diventate meta di escursioni naturalistico-letterarie, eventi e trekking sostenibili grazie all’operato dei giovani del posto, associati tra loro per salvaguardare e promuovere il prezioso ecosistema.

Di origine argillosa, solcati dalla Valle del Tacina, i calanchi di Cutro formano uno scenario lunare, disegnando una serie di declivi a “lama di coltello”. I toni chiari della sabbia e dell’argilla sono tinteggiati dal verde degli arbusti tipici della vegetazione delle dune mediterranee. Questo particolare habitat è ricco di specie vegetali e animali protette, come la Testuggine palustre europea e il Cervone, che vivono in corrispondenza degli stagni, in un paesaggio di straordinaria bellezza.

L’unicità dell’escursione nei Calanchi del Marchesato consiste nell’abbinare insieme natura e cultura attraverso una serie di itinerari guidati: percorsi tematici che consentono di cogliere tanto gli aspetti paesaggistico-ambientali che quelli culturali, legati sia alla produzione pasoliniana che alla storia e alle tradizioni delle comunità locali.

Il Percorso ad anello Scala-Forche è un percorso classico per escursionisti esperti, che nell’arco di 4 ore di cammino (6 Km), partendo dall’abitato di Cutro, conduce dritto al cuore dei calanchi. Dallo splendore delle biancane monumentali de La Scala si arriva alla parte più suggestiva della vallata, l’Area SIC degli Stagni sotto Timpone San Francesco, per concludere in bellezza, con la risalita panoramica al tramonto fino alla vetta più elevata del complesso, Le Forche.

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